Potrebbero esserci delle novità importanti per quanto riguarda la strage del bus di Mestre. Arrivato l’esito degli esami al cuore dell’autista.
Svolta per la strage del bus di Mestre ed in particolare sull’origine della morte dell’autista Alberto Rizzotto, l’uomo che era alla guida del mezzo che è poi precipitato dal cavalcavia causando la morte di 21 persone. Nelle ultime ore sarebbero arrivati gli esiti, i primi, relativi agli esami cardiologici svolti sul cuore dell’uomo. Essi avrebbero rivelato delle anomalie.
Strage del bus di Mestre: anomalie al cuore dell’autista
Si indaga ancora sulle reali cause della strage del bus di Mestre avvenuta lo scorso 3 ottobre. Nei prossimi giorni si attende un nuovo sopralluogo da parte del super perito che ha voluto richiedere la possibilità di visionare, ancora, la zona dove tutto è accaduto.
In queste ore, però, potrebbero già esserci state delle novità importanti relative alla morte dell’autista del mezzo ‘La Linea’ precipitato, Alberto Rizzotto. Infatti, al netto di quanto già filtrato sulla causa del decesso, gli ultimi esami effettuati al cuore avrebbero dato un esito inatteso.
Pare, infatti, che siano state riscontrate delle anomalie nel cuore del 40enne. Un qualcosa che potrebbe essere all’origine della sua morte. La cardiologa dell’università di Padova Cristina Basso sta lavorando, insieme ad altri esperti nominati dalle parti, proprio su questo.
Chi di dovere sta procedendo ad indagare sulla possibilità di una morte invisibile, ovvero causata da problemi al cuore non diagnosticati.
L’esame specialistico, iniziato ieri, avrebbe portato a nuovi riscontri. Questo nuovo sezionamento del muscolo cardiaco dell’uomo, agli occhi della professoressa e degli altri consulenti, avrebbe rilevato qualcosa di anomalo, da approfondire con ulteriori indagini.
Tempi stretti
Al netto di questa possibile anomalia del cuore, gli esperti nominati dalle parti per risolvere il mistero sulla morte dell’autista sono chiamate a dare un verdetto in tempi relativamente brevi. Infatti, le tempistiche fissate dalla procura per arrivare a una conclusione sono piuttosto strette. Entro il 10 gennaio la professoressa Basso dovrà depositare la sua relazione finale.